La sentenza del 7 ottobre 2010 della Corte di Giustizia dell'Unione europea dice cose che sapevamo già, ma non è bello vederle nero su bianco: i nostri legislatori hanno sbagliato a scrivere la legge, e non una volta sola.
Il comma 11 dell'art.90 del d.lgs. 81/2008 (nella sua originaria formulazione) prevedeva che la nomina del coordinatore per la progettazione potesse non avvenire per cantieri edili soggetti a permesso di costruire. La sentenza ricorda che questa possibilità non è lecita, perchè la direttiva europea madre prevede sempre la presenza di un coordinatore in presenza di più imprese, fin dalla fase di progettazione.
All'errata formulazione legislativa italiana, non corretta nella sostanza dal successivo d.lgs. 106/2009, aveva tentato di porre riparo la circolare ministeriale n.30/2009, di cui in millescale n.52. Il valore giuridico di una circolare lo conosciamo tutti: aspettiamo ora una sollecita correzione legislativa che imponga la nomina del coordinatore, per i cantieri con più imprese, fin dal momento dell'affidamento di incarico di progettazione.
Come al solito bravissimi i nostri giornalisti a banalizzare la questione, con un titolo della serie "io non ho capito niente ma ne scrivo lo stesso": Ristrutturare casa costa di più.