Restiamo tutti a casa e non lavoriamo quasi più.
Restando tutti a casa, però, si producono più rifiuti e i rifiuti, alle scadenze previste, vanno portati in strada. Ecco un'attività che non si può interrompere (come chiede il DPCM di ieri: sopra), un'attività che spesso viene compiuta dai portieri di condominio, dipendenti di datori di lavoro che devono tutelarli.
Se possiamo consigliare, come raccomanda il DPCM dell'8 marzo (sotto), di dare congedi o ferie al dipendente, non possiamo bloccare la cosiddetta "rotazione dei sacchi" (cioè chiudere il sacco pieno e mettere a disposizione il sacco vuoto) e ancora meno la movimentazione dei bidoni e dei sacchi verso il ritiro da parte dell'azienda di nettezza urbana.
Quindi.E' sicuramente consigliabile che il dipendente stia a casa il più possibile, ma alle scadenze imposte dai ritiri dei vari tipi di rifiuto il dipendente (se non viene prevista una sostituzione temporanea tramite ditta) dovrà essere presente e attivo; quel giorno o quei giorni il dipendente potrà anche effettuare (se nelle sue mansioni) la pulizia ordinaria delle parti comuni e la sostituzione delle lampadine eventualmente bruciate. Tutte le altre attività, forse, ragionandoci bene, si possono sospendere.
Ovviamente va valutato caso per caso, ma l'ipotesi di dare giorni di congedo, permesso, ferie, al lavoratore di condominio non va assolutamente trascurata.