lunedì 21 febbraio 2011

Il piccolo paradosso

"Se il condominio è datore di lavoro di addetti che rientrano nel contratto collettivo dei fabbricati, è tenuto a rispettare una serie di obblighi che presuppongono la valutazione dei rischi, ma non è obbligato a redigere il documento vero e proprio."
Giusto, ma secondo un illustre quotidiano quanto sopra è un piccolo paradosso, al punto che l'Anaci consiglierebbe agli associati di "convocare comunque l'assemblea e mettere ai voti l'affidamento a un tecnico dell'incarico per l'elaborazione del Dvr; dopodiché, se la delibera non passa, verbalizzare il rifiuto dell'assemblea."
Speriamo che quanto sopra non sia vero: perchè se l'amministratore crede di liberarsi da oneri e responsabilità facendo verbalizzare il rifiuto alla redazione del DVR (documento di valutazione dei rischi) sbaglia grandemente, perchè rimane in ogni caso esposto agli obblighi di cui all'art.3 comma 9 che prescindono dalla redazione del DVR.
Il DVR, ripetiamolo ancora, è un formale documento il cui contenuto è normato dall'art.28 del d.lgs. 81/2008 ; ciò che serve al condominio non è il contenuto del DVR, ma l'effettuazione di un processo di valutazione dei rischi che permetta il rispetto dell'art.3 comma 9: non il DVR (forma) ma il processo di valutazione (sostanza).

Se la metafora della bicicletta non è bastata, proviamo con la somministrazione di alimenti.
Se vogliamo vendere al pubblico cibi e bevande, dobbiamo ottenere autorizzazioni e abilitazioni. Per la nostra personale alimentazione possiamo scegliere se andare al ristorante (appaltando la nostra alimentazione a terzi = condominio senza dipendenti, che appalta i servizi), oppure farci da mangiare da soli (ci si arrangia senza appalto = condominio con dipendente).
Se andiamo sempre al ristorante non è importante che impariamo a cucinare. Invece, se ci facciamo da mangiare da soli, è necessario conoscere le basi della cucina, almeno quelle che ci permettono di non morire per errori alimentari (scongelo, cuocio, avanzo, ricongelo...).
Sia che andiamo al ristorante, sia che cuciniamo in casa, autorizzazioni e abilitazioni non sono richieste. E se qualcuno vuole convincerci insistentemente che siamo obbligati ad ottenere attestati per prepararci un panino, chiamiamo il 112 (o la neurodeliri).

Il vero paradosso è che si continuano a leggere certe notizie, dopo che tonnellate di pareri istituzionali hanno ribadito concetti che dovrebbero aver capito anche i sassi.