mercoledì 23 febbraio 2011

L'angolo della posta

In merito alla controversa questione circa gli adempimenti di legge previsti per gli amministratori di condomini, con particolare riguardo alla valutazione dei rischi e alla conseguente elaborazione di DVR e DUVRI, vorrei porre alla vostra attenzione una mia riflessione:
se è vero che secondo alcune interpretazioni l'amministratore di condominio che non si configura come datore di lavoro, vista l'assenza di dipendenti, è esente dagli obblighi previsti dal d.lgs. n.81, ed in particolar modo di quelli previsti dagli artt. 17, 26, 28 e 29, è anche vero che in caso di svolgimento delle attività di cui agli artt. 88 e 89 del suddetto decreto, dovranno trovare applicazione le disposizioni contenute nel Titolo IV (cantieri temporanei e mobili). Vorrei ricordare che proprio l'art. 89 al comma 1, lettera a) definisce come "cantiere" qualunque luogo in cui si effettuino lavori edili o di ingegneria civile il cui elenco è riportato nell'allegato X e che comprendono, tra gli altri, lavori di manutenzione, riparazione, conservazione e rinnovamento di opere fisse, permanenti o temporanee, comprese le parti strutturali delle linee elettriche e degli impianti elettrici, le opere idrauliche, etc..
Posto ciò, e considerando che la maggior parte dei contratti affidati in appalto dagli amministratori potrebbero rientrare in questa fattispecie (si pensi alle ditte di manutenzione di ascensori e impianti elettrici; ad onor del vero resterebbero esclusi solo i lavori di pulizia e di giardinaggio), si potrebbe considerare il condominio come un "cantiere sempre aperto". In tal caso graverebbero sull'amministratore, in qualità di committente (anche se non datore di lavoro), gli obblighi previsti dall'art.90 del citato decreto che, al comma 1 impone al committente di attenersi ai principi e alle misure generali di tutela di cui all'art. 15 ed in particolare a quelli inerenti la valutazione e la prevenzione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
Ciò considerato, non sarebbe necessario, o comunque auspicabile, che gli amministratori provvedessero alla valutazione di tutti i rischi presenti sul luogo di lavoro (ovvero il condominio) mediante redazione di apposita documentazione (DVR e DUVRI), al fine di garantire la sicurezza di tutti i lavoratori presenti sul luogo di lavoro.
Chiudo questa mia riflessione con una provocazione inerente alla mancata necessità di redazione del DUVRI in assenza di dipendenti: cosa succederebbe se l'elettricista addetto alla manutenzione dell'impianto subisse un infortunio a causa di una negligenza di un altro operatore (ad es. la donna delle pulizie) anch'egli presente nello stesso momento sullo stesso luogo di lavoro? Sarebbe in tal caso responsabile solo chi ha cagionato il danno, o anche chi (in tal caso l'amministratore) avrebbe dovuto valutare i rischi e provvedere a prescrivere dei comportamenti atti a scongiurare il pericolo?
(lettera firmata)

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Gentile lettore,
dal contenuto della lettera dobbiamo supporre che ci legga periodicamente e quindi che conosca le nostre opinioni in merito a tutti i punti sollevati. Lei ritiene che la questione DVR-DUVRI in ambito condominiale sia ancora "controversa" e che le manutenzioni di ascensori e impianti elettrici siano opere edili ricadenti del titolo IV. Sono pareri personali che rispettiamo e che non condividiamo. Soprattutto non condividiamo che si continui a proporre come soluzione ad ipotetiche problematiche lavorative (siamo in condominio, non in miniera) la redazione di documentazione cartacea che è "forma", quando la legge - eventualmente - chiede "sostanza", prevenzione. Le assemblee condominiali pretendono (con ragione) che non si spenda un euro in più del minimo obbligatorio per legge: questo non impedisce, anzi!, all'amministratore di continuare ad usare il proprio buon senso per evitare eventuali compresenze pericolose, senza però scadere nel ridicolo; i pavimenti bagnati sono stati inventati molto prima del DUVRI.
Il problema vero è che la discussione sulla sicurezza nei condomini italiani si è arenata sulla "controversia" dei documenti cartacei, quando invece i luoghi richiedono disperatamente "sostanza". Quando capiremo che non ci sono prodotti da comprare, ma ambienti e comportamenti da migliorare, sarà un grande giorno.