In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, nel marasma dei primi commenti sulla tristezza burocratica dei testi approvati, parlando di cantieri edili emerge nel nuovo accordo Stato-Regioni sulla formazione un vero problema per i coordinatori della sicurezza e, di riflesso, per i loro futuri committenti.
Lo stralcio di cui sopra (accordo, allegato A, pag.82) dice che chi non si aggiorna per 10 anni deve rifare il corso da 120 ore; poi affronta in dettaglio la modalità di calcolo per l'aggiornamento di coordinatori, che dovranno - dall'entrata in vigore dell'accordo - dimostrare al momento dell'incarico almeno 40 ore di aggiornamento
eseguite nel quinquennio precedente all'incarico. E' cioè decaduto il criterio delle 40 ore di aggiornamento nei quinquenni successivi all'abilitazione (o al maggio 2008 per chi abilitato prima), sostituito dal nuovo criterio del "quinquennio mobile", che si sposta insieme al momento dell'incarico. Questo criterio è valido fin dal 2016 per gli RSPP, ma per i coordinatori è una pesante, pesantissima novità che – seppur già presente nell’incredibile “bozza ufficiale” fatta circolare a maggio 2024 – metterà nei guai sicuramente qualche migliaio di coordinatori.
Facciamo un esempio: l'accordo poniamo che entri in vigore il 1° maggio 2025.
Il 2 maggio un committente che voglia incaricare un CSE abilitato da più di 5 anni dovrà chiedergli attestati per 40 ore non antecedenti il 2 maggio 2020. Quel CSE potrebbe essersi abilitato prima del 2008 e avere, quindi, aggiornamenti di 40 ore per i quinquenni 2008-13, 2013-18, 2018-23; ma non è affatto detto che nel nuovo quinquennio, "mobile", ci siano state 40 ore di aggiornamento. In quel caso l'incarico il 2 maggio 2025 non potrebbe essere validamente affidato, fino a quando il CSE non raggiungesse le 40 ore calcolate non più dal 2 maggio 2020, ma dalla data dell'ultimo corso di aggiornamento (mi mancano 8 ore, diciamo che le frequento fino al 15 giugno, ma poi dovrò ancora valutare se dal 15 giugno 2020 ho 40 ore in totale).
Il caso peggiore: un CSE che abbia lecitissimamente seguito un corso di aggiornamento 2018-23 di 40 ore chiuso tra fine maggio 2018 e il 26 aprile 2020, cioè 5 anni al giorno di pubblicazione di questo post: fino ad oggi è perfettamente in regola (e pensava di esserlo fino a metà maggio 2028), ma appena entra in vigore l'accordo non è più incaricabile e dovrà frequentare altre 40 ore.
Ai committenti il compito di evitare incarichi nulli, ai professionisti l'attenzione a definire e se necessario regolarizzare quanto prima la propria situazione, ai redattori di questa ennesima genialata - senza uno straccio di periodo transitorio - un sincero augurio di andare in pensione prestissimo.